Nel cuore di un quartiere urbano si erge ora una piccola biblioteca molto particolare: una vecchia cabina telefonica, ormai in disuso, è diventata un inedito punto di riferimento per gli amanti della lettura. L’inedita iniziativa è nata dall’ingegno di un gruppo di studenti determinati a valorizzare uno spazio abbandonato, rendendolo di nuovo utile a chiunque desideri sfogliare un libro verosimilmente a qualsiasi ora del giorno.

L’idea ha preso forma quando il gruppo ha notato come molte cabine telefoniche stessero scomparendo dal paesaggio cittadino. Decisi a non lasciare che anche quest’ultimo piccolo edificio cadesse nell’oblio, i giovani hanno proposto un progetto di recupero alla scuola frequentata, ricevendo il sostegno di professori e dirigenti scolastici entusiasti dell’originalità dell’intento e del potenziale impatto sociale.

Il progetto è stato realizzato in diverse fasi: dalla pulizia della cabina all’allestimento interno con scaffali recuperati e ripiani resistenti. Gli studenti si sono occupati anche della verniciatura e della manutenzione, curando i dettagli affinché lo spazio risultasse piacevole e funzionale. Tutti i materiali utilizzati sono stati scelti per resistere sia alle intemperie che all’uso continuo da parte dei cittadini.

Uno degli aspetti più innovativi dell’iniziativa è il modello di funzionamento adottato. Gli utilizzatori possono prendere liberamente i libri presenti, portarseli a casa e, se lo desiderano, lasciarne di propri in cambio. Questo sistema di bookcrossing favorisce lo scambio comunitario e contribuisce a rinnovare continuamente il catalogo disponibile nella piccola biblioteca.

Alessandra Rizzi, una delle studentesse promotrici, sottolinea: “Volevamo che tutti potessero accedere ai libri senza barriere, senza dover affrontare costi o limiti di orario. Siamo cresciuti con l’idea che leggere sia un diritto, non un privilegio”. La risposta del quartiere è stata immediata e calorosa, segno che il bisogno di spazi culturali aperti e inclusivi è tuttora sentito.

Molti residenti hanno elogiato l’iniziativa sui social media, condividendo foto della cabina rinnovata e suggerendo titoli da donare. Non sono mancati nemmeno anziani nostalgici delle telefonate fatte proprio in quella cabina, che ora si dicono felici di vederla trasformata invece che demolita. Questa ondata di entusiasmo ha contribuito a stimolare ancor di più il senso di appartenenza e comunità.

Non si tratta solo di promuovere la lettura: il progetto rappresenta un esempio di rigenerazione urbana sostenibile. Recuperare uno spazio marginale invece di costruire ex novo significa risparmiare risorse e ridurre l’impatto ambientale. Inoltre, la gestione condivisa invita alla responsabilità civica, poiché ogni cittadino diviene custode e garante della correttezza del servizio.

La scelta di non chiudere mai la cabina, rendendola accessibile ventiquattro ore su ventiquattro, è stata ponderata con attenzione. Secondo i promotori, la fiducia nelle persone è fondamentale per la riuscita di qualsiasi iniziativa di questo genere. Finora, grazie anche al rispetto dimostrato dagli utenti, la bibliocabina non ha subito atti vandalici o furti di massa.

A distanza di alcune settimane dall’inaugurazione, il numero di volumi disponibili è più che raddoppiato rispetto all’apertura. Si trovano romanzi, saggi, libri per l’infanzia e anche piccoli manuali pratici. Alcuni titoli sono corredata da brevi biglietti scritti dai precedenti lettori che lasciano consigli e impressioni, rendendo l’esperienza ancora più personale.

La scuola coinvolta ha già annunciato l’intenzione di replicare l’esperienza anche in altri punti della città, grazie alla collaborazione con associazioni di volontariato attive nella promozione della lettura. Non si esclude un possibile coinvolgimento delle biblioteche comunali, così da ampliare ulteriormente l’impatto e il network di scambio libri urbano.

Per il futuro, gli studenti sperano di integrare anche iniziative collaterali come letture ad alta voce, piccoli eventi letterari e laboratori per bambini, sfruttando la cabina come cuore pulsante di una rinnovata vita culturale di quartiere. L’obiettivo è non solo mantenere vivo lo scambio di libri, ma anche generare socialità e momenti di incontro intergenerazionale.

Questo esempio di creatività e senso civico dimostra come anche una semplice cabina telefonica dismessa possa trasformarsi in catalizzatore di cultura e innovazione sociale. La passione dimostrata dai giovani protagonisti e il coinvolgimento spontaneo della comunità lasciano ben sperare per la diffusione di iniziative analoghe in molte altre realtà urbane, promuovendo valori di condivisione, rispetto e amore per la lettura.